di Omar Franini
NC-295
18.04.2025
Una delle tecniche più affascinanti del mondo dell’animazione è sicuramente la stop motion, che si basa su una sequenza di immagini statiche, scattate fotogramma per fotogramma, in cui ogni immagine rappresenta una fase leggermente diversa di un movimento o di una scena. Quando queste immagini vengono mostrate in rapida successione, viene riprodotta l’illusione del movimento. Tuttavia, la peculiarità della stop-motion risiede nel fatto che gli oggetti animati sono elementi fisici come marionette, oggetti in plastilina, pupazzi, o persino oggetti comuni. Negli ultimi anni si è potuto notare l’incremento di queste produzioni, che stanno trovando sempre più successo presso il pubblico. I due esempi più recenti sono Memoir of a Snail (2024) di Adam Elliot e Sauvages (2024) di Claude Barras, le ultime opere di due dei più grandi cineasti di stop motion al giorno d’oggi.
Questa peculiare forma d’animazione sarà al centro degli Stop e-Motion Days, primo festival italiano che, oltre a presentare diversi corti e lungometraggi, darà spazio a questa peculiare tecnica cinematografica, cercando di spiegare sia la complessità che la poeticità dietro a questo approccio, mettendo in luce il suo potenziale espressivo e creativo. Il festival mira a diventare un punto di riferimento per gli appassionati, i professionisti e il pubblico generale, offrendo uno spazio di incontro e confronto sulla stop-motion, attraverso proiezioni, talk con esperti, laboratori per i più piccoli, masterclass, workshop e retrospettive.
Stop e-Motion Days
Sauvages (2024) di Claude Barras
Il festival avrà luogo a Venezia dal 2 al 4 maggio presso gli spazi di M9 - Museo del ‘900, una scelta dettata dal fatto che questo luogo rappresenta il centro culturale nevralgico della città metropolitana di Venezia Mestre, nonché un luogo che celebra il ventesimo secolo proprio attraverso l’arte cinematografica. L’evento è stato organizzato da Quarta Parete, collettivo cinematografico fondato nel 2018 a Venezia, con il supporto dell'associazione UdU - Venezia dell’Università Ca’ Foscari. Creato dagli studenti per gli studenti, Quarta Parete nasce per riportare il Cinema al cinema, creare un trait d’union tra il fruitore e la pellicola e riscoprire il ruolo critico e attivo dello spettatore in una dimensione di esperienza collettiva all’interno della sala.
Nella categoria Feature Films, dedicata ai lungometraggi, verranno proiettate sei opere che mostrano la versatilità della tecnica stop motion, una variopinta selezione che, oltre al già citato Sauvages di Barras, presenterà anche The Great History of Western Philosophy di Aria Covamonas, Living Large di Kristína Dufková, Junks! di Benjamin Nuel, Lantern Blade. Episode 1-2-3 di Ziqi Zhu ed infine Sanatorium Under the Sign of the Hourglass di Stephen e Timothy Quay. Questi ultimi saranno protagonisti anche di una retrospettiva legata al loro cinema, un’occasione per riscoprire i primi lavori di due veterani della tecnica.
Sanatorium Under the Sign of the Hourglass (2024) di Stephen e Timothy Quay
La sezione dei cortometraggi è suddivisa in quattro parti distinte. La categoria International Shorts comprende una quarantina di lavori che mostrano le principali tendenze del campo della stop motion, mentre quella Incursions vanta invece una ventina di corti caratterizzati da una natura più ambiziosa e sperimentale. Verrà presentata anche una sezione di undici cortometraggi interamente dedicata al cinema italiano ed infine la categoria Long Story Shorts, che mette in mostra progetti che si avvicinano di più al mediometraggio avendo una durata superiore ai venti minuti.
Durante le tre giornate degli Stop e-Motion days si avrà anche l’occasione di partecipare a diversi workshop e masterclass, tra cui quella con Alain Ughetto, nella quale il regista racconterà la sua carriera e i principali processi produttivi di un film stop motion. Inoltre verrà proiettata anche Manodopera (2022), la sua opera più conosciuta che tratta il tema della complessa emigrazione in Francia agli albori della Seconda Guerra Mondiale.
Il festival grazie alla collaborazione con Anim’arte darà l’occasione anche ai più piccoli di partecipare in attività creative legate alla stop motion attraverso due laboratori di sperimentazioni con la carta, le trasparenze e la plastilina, immagine dopo immagine per scoprire la magia di una delle più antiche tecniche di cinema animato. Inoltre, tramite la collaborazione con l’Associazione Kamishibai Italia, si terrà anche un laboratorio creativo dedicato a questo affascinante teatrino giapponese di origine antica, considerato un precursore del cinema e delle prime forme di animazione con la carta. Durante l’attività, i partecipanti assisteranno agli spettacoli allestiti utilizzando la narrativa visiva di questa forma teatrale e, in seguito, ognuno potrà realizzare il proprio teatro Kamishibai per dare vita a nuovi personaggi e nuove storie da raccontare.
Manodopera (2022) di Alain Ughetto
di Omar Franini
NC-295
18.04.2025
Stop e-Motion Days
Una delle tecniche più affascinanti del mondo dell’animazione è sicuramente la stop motion, che si basa su una sequenza di immagini statiche, scattate fotogramma per fotogramma, in cui ogni immagine rappresenta una fase leggermente diversa di un movimento o di una scena. Quando queste immagini vengono mostrate in rapida successione, viene riprodotta l’illusione del movimento. Tuttavia, la peculiarità della stop-motion risiede nel fatto che gli oggetti animati sono elementi fisici come marionette, oggetti in plastilina, pupazzi, o persino oggetti comuni. Negli ultimi anni si è potuto notare l’incremento di queste produzioni, che stanno trovando sempre più successo presso il pubblico. I due esempi più recenti sono Memoir of a Snail (2024) di Adam Elliot e Sauvages (2024) di Claude Barras, le ultime opere di due dei più grandi cineasti di stop motion al giorno d’oggi.
Questa peculiare forma d’animazione sarà al centro degli Stop e-Motion Days, primo festival italiano che, oltre a presentare diversi corti e lungometraggi, darà spazio a questa peculiare tecnica cinematografica, cercando di spiegare sia la complessità che la poeticità dietro a questo approccio, mettendo in luce il suo potenziale espressivo e creativo. Il festival mira a diventare un punto di riferimento per gli appassionati, i professionisti e il pubblico generale, offrendo uno spazio di incontro e confronto sulla stop-motion, attraverso proiezioni, talk con esperti, laboratori per i più piccoli, masterclass, workshop e retrospettive.
Sauvages (2024) di Claude Barras
Il festival avrà luogo a Venezia dal 2 al 4 maggio presso gli spazi di M9 - Museo del ‘900, una scelta dettata dal fatto che questo luogo rappresenta il centro culturale nevralgico della città metropolitana di Venezia Mestre, nonché un luogo che celebra il ventesimo secolo proprio attraverso l’arte cinematografica. L’evento è stato organizzato da Quarta Parete, collettivo cinematografico fondato nel 2018 a Venezia, con il supporto dell'associazione UdU - Venezia dell’Università Ca’ Foscari. Creato dagli studenti per gli studenti, Quarta Parete nasce per riportare il Cinema al cinema, creare un trait d’union tra il fruitore e la pellicola e riscoprire il ruolo critico e attivo dello spettatore in una dimensione di esperienza collettiva all’interno della sala.
Nella categoria Feature Films, dedicata ai lungometraggi, verranno proiettate sei opere che mostrano la versatilità della tecnica stop motion, una variopinta selezione che, oltre al già citato Sauvages di Barras, presenterà anche The Great History of Western Philosophy di Aria Covamonas, Living Large di Kristína Dufková, Junks! di Benjamin Nuel, Lantern Blade. Episode 1-2-3 di Ziqi Zhu ed infine Sanatorium Under the Sign of the Hourglass di Stephen e Timothy Quay. Questi ultimi saranno protagonisti anche di una retrospettiva legata al loro cinema, un’occasione per riscoprire i primi lavori di due veterani della tecnica.
Sanatorium Under the Sign of the Hourglass (2024) di Stephen e Timothy Quay
La sezione dei cortometraggi è suddivisa in quattro parti distinte. La categoria International Shorts comprende una quarantina di lavori che mostrano le principali tendenze del campo della stop motion, mentre quella Incursions vanta invece una ventina di corti caratterizzati da una natura più ambiziosa e sperimentale. Verrà presentata anche una sezione di undici cortometraggi interamente dedicata al cinema italiano ed infine la categoria Long Story Shorts, che mette in mostra progetti che si avvicinano di più al mediometraggio avendo una durata superiore ai venti minuti.
Durante le tre giornate degli Stop e-Motion days si avrà anche l’occasione di partecipare a diversi workshop e masterclass, tra cui quella con Alain Ughetto, nella quale il regista racconterà la sua carriera e i principali processi produttivi di un film stop motion. Inoltre verrà proiettata anche Manodopera (2022), la sua opera più conosciuta che tratta il tema della complessa emigrazione in Francia agli albori della Seconda Guerra Mondiale.
Il festival grazie alla collaborazione con Anim’arte darà l’occasione anche ai più piccoli di partecipare in attività creative legate alla stop motion attraverso due laboratori di sperimentazioni con la carta, le trasparenze e la plastilina, immagine dopo immagine per scoprire la magia di una delle più antiche tecniche di cinema animato. Inoltre, tramite la collaborazione con l’Associazione Kamishibai Italia, si terrà anche un laboratorio creativo dedicato a questo affascinante teatrino giapponese di origine antica, considerato un precursore del cinema e delle prime forme di animazione con la carta. Durante l’attività, i partecipanti assisteranno agli spettacoli allestiti utilizzando la narrativa visiva di questa forma teatrale e, in seguito, ognuno potrà realizzare il proprio teatro Kamishibai per dare vita a nuovi personaggi e nuove storie da raccontare.
Manodopera (2022) di Alain Ughetto