TR-05
05.06.2020
Gli effetti visivi sono molto più pervasivi di quanto si pensi. Può sembrare un'esagerazione, dovuta in parte alla confusione con gli effetti speciali. Gli effetti visivi, invece, possono essere tutt’altro che speciali, al punto da influenzare persino la scrittura di un film ‘realistico’ come Parasite. Gli effetti vengono discussi già in fase di pre-produzione, hanno un ruolo sul set e sono quindi finalizzati in post produzione. Per capirne la pervasività, bisogna capire la differenza tra gli effetti visibili, quando la loro presenza è ben evidente, e quelli invisibili, quando invece sono nascosti.
Quando diciamo effetti speciali, per gli addetti ai lavori, si fa riferimento a quel tipo di effetti realizzati direttamente sul set e che vengono sintetizzati con l'acronimo di SFX (special effects), mentre invece quando vogliamo fare riferimento a quel tipo di effetti realizzati in post-produzione si utilizza la sigla VFX (visual effects). Questa distinzione ci tornerà utile più avanti.
Tutta la macchina cinema, e quindi anche i VFX, non deve intendersi a compartimenti stagni: ogni reparto, ogni fase, necessita di quella prima e di quella dopo e ne è influenzata. Il cinema è un'arte corale. La stesura della sceneggiatura potrebbe essere definita come la fase uno. Molte sono le idee brillanti che possono essere descritte, la fantasia non ha limiti, ma non è detto che tutto ciò quello che viene pensato sia fattibile.
Nel momento in cui una sceneggiatura viene chiusa, questa passa prima nelle mani del regista, poi della produzione e infine dell'aiuto regia, una figura poco conosciuta ma di grande importanza. Una volta spogliata la sceneggiatura, l'aiuto regia si pone dei quesiti sulla realizzazione di alcune scene del film e su quale strada percorrere. Durante questa fase, l'aiuto regia prende nota di tutte le variabili (location, attori, SFX e VFX) e cerca di fare un preventivo pratico di ciò che serve per la riuscita del film. Ovviamente le scelte che si prendono sono dettate da esigenze pratiche ed economiche. Per spoglio si intende l'analisi della sceneggiatura da un determinato punto di vista. Ad esempio il location manager prende nota di ogni location del film cercando di collocarla in uno spazio reale. La costumista farà lo stesso per i costumi, lo scenografo per le scenografie e così via. Anche il VFX supervisor spoglia la sceneggiatura cercando quali potrebbero essere i possibili effetti.
Dopo una prima stesura, la sceneggiatura viene inviata allo studio di post-produzione, che dopo lo spoglio redige un preventivo. Quando arriva la sceneggiatura al VFX supervisor, non è stato ancora deciso nel dettaglio quali effetti verranno realizzati e quali no. Nel caso in cui quel preventivo sia fuori budget, il VFX supervisor consiglia cosa può essere realizzato in modo più economico, cosa può essere tagliato e cosa può essere fatto sul set, ovvero cerca di trovare un modo semplice per realizzare la stessa idea.
Questo tipo di interconnessione tra la produzione e la post-produzione è un tratto tipico delle produzioni italiane ed europee. Non si può dire la stessa cosa delle grandi produzioni americane. Gli studios hollywoodiani hanno già una casa di post-produzione interna che realizza gli effetti maggiori del film, che viene definita In House (INH). La società di post-produzione INH passerà poi lo sviluppo del film alla casa madre degli effetti che poi si coordina con post-produzioni più piccole e sparse in tutto il mondo. Per fare un esempio pratico di quanti passaggi ci siano, prendiamo in considerazione la Disney. Disney all'interno della sua filiera ha la società di post-produzione fondata da George Lucas, la Industrial Light and Magic, questa è definita come INH e realizza gli effetti più importanti del film. Dopodiché, la Disney commissiona a una società terza la gestione degli altri effetti del film come potrebbe essere la ElixirFX. A sua volta, questa società distribuisce gli effetti minori ad altre società di post-produzione.
Gli studios quindi dispongono già In House del VFX supervisor nonostante deleghino la realizzazione di alcuni effetti a case di post-produzione internazionali. In questo caso, c'è un momento in cui il VFX supervisor deciderà di analizzare il materiale insieme alle parti terze, un momento definito come Kick-off call. Attraverso dei software dedicati, come CineSync o Frankie, il VFX supervisor spiega quale tipo di effetti desidera su ogni inquadratura disegnando direttamente sul frame. Ma il rapporto che c'è tra la casa madre e quelle minori è un rapporto totalmente distaccato, perché si tratta soltanto di realizzare ciò che viene richiesto nel tempo previsto.
Nel momento in cui la sceneggiatura di un film con effetti viene approvata si parte quindi con la produzione vera e propria. Gli effetti visivi devono essere tenuti in conto durante la produzione per andare a buon fine in fase di post. Il VFX supervisor deve essere sul set durante le riprese per piazzare i blue o green screen, illuminarli e realizzare dei precompo direttamente sul posto tramite software dedicati (come Nuke), per mostrare al regista come sarà, più o meno, il risultato finale. Dal video di backstage di Parasite si capisce molto bene qual'è il ruolo del VFX supervisor, basta prendere come riferimento il prima e il dopo l’ingresso della villa. Il supervisore degli effetti decide come operare affinché si riesca a ricostruire la scena assecondando il gusto del regista.
Uno strumento necessario al supervisore degli effetti è quello delle Lens Distortion Grid o griglie di distorsione. Prima di girare, il regista, in accordo con il direttore della fotografia, sceglie con quali lenti verrà fotografato il film. La selezione delle lenti è definita parco lenti. In poche parole, il VFX supervisor dovrà filmare con ogni lente la griglia, perché ogni focale ha una sua determinata distorsione. Una lente grandangolare, ad esempio, distorce molto le linee prospettiche. Questo serve per ricostruire la scena in modo da accordarla alle caratteristiche della lente con cui è stata filmata.
Un'altra mansione importante del supervisore degli effetti è quella di girare dei contributi, detti plate, per compositarli all'interno del film, ovvero combinarli con altre riprese. I plate sono degli elementi girati separatamente rispetto alla produzione del film. Possono essere programmati prima, dopo o durante le riprese come ad esempio le esplosioni, i colpi di fucile (muzzle flash) e i camera car. In questo caso, la nave Miranda (ZeroZeroZero), è stata compositata in uno shot dove originariamente non c'era: il contributo della nave è stato filmato, in un altro momento, e poi appiccicato nello shot. Senza il plate l'alternativa sarebbe stata realizzare la nave in 3D, un’operazione molto più lunga ed economicamente dispendiosa. Il compito sicuramente più importante del VFX supervisor, in ogni caso, è quello di sapere perfettamente quali interventi fare sul film, essendo a stretto contatto con il regista.
La post-produzione vera e propria inizia quando il laboratorio del film invia le estrazioni da lavorare alla casa di post-produzione. Per estrazioni si intendono i file in alta risoluzione (6K, 4K), accompagnati dalla copia lavoro, ovvero il montaggio della scena approvato dal regista in bassa qualità e con le didascalie delle lavorazioni da realizzare. Completato il download delle estrazioni, il laboratorio della casa di produzione degli effetti esegue il conform, cioè mette in sincrono le estrazioni con la copia lavoro. A questo punto gli shot sono pronti per essere lavorati e il VFX coordinator distribuisce il lavoro ai tecnici spiegando loro cosa devono realizzare e quando.
Sostanzialmente ci sono due famiglie di effetti, quelli visibili, evidenti, come ad esempio il Dr. Manhattan di Watchmen, e quelli invisibili, come potrebbero essere i camera car. C'è anche una distinzione netta tra i due tipi di lavorazioni, le animazioni e i compositing.
Per il Dr. Manhattan, ad esempio, viene creato un pupazzo, il puppet, che segue i movimenti dell'attore, a cui viene poi viene aggiunta l'aura che lo circonda. A questa pensano gli FX, un reparto dedicato alla creazione di effetti visivi come i fluidi, le fiamme, il fumo e gli sciami. Finito anche questo processo, i lighter si occupano di illuminare il puppet. Andato a buon fine il render, che può richiedere anche diversi giorni, questo elemento viene passato ai compositor.
Il loro scopo è quello di integrare l'effetto in un mondo compatibile con le esigenze fotografiche del film.
Naturalmente il VFX supervisor dà pareri e commenti durante le sessioni di review al fine di migliorare l'effetto e renderlo quanto più possibile vicino all'idea del regista. In ogni caso, tutti questi reparti non sono radicalmente separati e la riuscita del film dipende anche dal grado di dialogo mantenuto dai capi reparto.
Gli effetti invisibili vengono per lo più realizzati con l'utilizzo dei plate direttamente dai compositor. Esempi di effetti invisibili sono le esplosioni dei fucili, i cosiddetti muzzle flash, l'aggiunta di sangue o di lividi sul corpo, l'alterazione del cielo, la rimozione o l'aggiunta di elementi dalla scena e il moltiplicare la folla.
Sicuramente gli effetti visibili sono di notevole impatto visivo ma anche quelli invisibili non devono passare in secondo piano. Il loro scopo è quello di rendere più verosimile la realtà, in un certo senso aumentarla al fine di farla sembrare credibile. Se in una sparatoria non ci fossero i muzzle flash, se i feriti non avessero macchie di sangue o se una residenza familiare di alta classe fosse situata in una strada malmessa e di periferia (come in Parasite), o ancora se in un film in costume ci fossero delle parabole satellitari, il tutto perderebbe di credibilità.
Un altro esempio di effetto invisibile è il camera car. Sin dai tempi di Hitchcock, con le retro-proiezioni, si è cercato un modo per ovviare alla necessità di dover girare in strada, esponendo gli attori a dei pericoli. In alcuni casi infatti la camera viene piazzata sul cofano della macchina non permettendo di vedere oltre. Non solo per ragioni di sicurezza: produttivamente parlando, i camera car sono molto dispendiosi. Per non parlare della necessità di avere, durante le riprese, le forze dell'ordine a garantire la sicurezza stradale. Onde evitare questo notevole sforzo, i camera car si girano sempre più spesso su green o blue screen, specialmente se ci sono scene di azione e inseguimenti.
Altro esempio di effetto invisibile è rappresentato dai contributi televisivi. Molte volte nei film c’è un personaggio che guarda qualcosa in un monitor. È consuetudine che il monitor sia spento o abbia il green screen, così poi da poter inserire il plate di riferimento. Una buona carrellata di effetti invisibili è costituita dal making of di ZeroZeroZero.
Il mondo degli effetti visivi è molto più invasivo di quanto possa sembrare, contaminando anche quel circuito di film autoriali dove, per luogo comune, non dovrebbe esserci alcun tipo di invasione digitale. Il cinema resta nonostante tutto imparentato con magia e illusione, dal momento che riesce ancora oggi a ingannare i più esperti. Da un lato vera magia, dall’altro illusione accetta in modo consapevole, in modo, come direbbe Thanos, "perfettamente bilanciato, come tutto dovrebbe essere".
TR-05
05.06.2020
Gli effetti visivi sono molto più pervasivi di quanto si pensi. Può sembrare un'esagerazione, dovuta in parte alla confusione con gli effetti speciali. Gli effetti visivi, invece, possono essere tutt’altro che speciali, al punto da influenzare persino la scrittura di un film ‘realistico’ come Parasite. Gli effetti vengono discussi già in fase di pre-produzione, hanno un ruolo sul set e sono quindi finalizzati in post produzione. Per capirne la pervasività, bisogna capire la differenza tra gli effetti visibili, quando la loro presenza è ben evidente, e quelli invisibili, quando invece sono nascosti.
Quando diciamo effetti speciali, per gli addetti ai lavori, si fa riferimento a quel tipo di effetti realizzati direttamente sul set e che vengono sintetizzati con l'acronimo di SFX (special effects), mentre invece quando vogliamo fare riferimento a quel tipo di effetti realizzati in post-produzione si utilizza la sigla VFX (visual effects). Questa distinzione ci tornerà utile più avanti.
Tutta la macchina cinema, e quindi anche i VFX, non deve intendersi a compartimenti stagni: ogni reparto, ogni fase, necessita di quella prima e di quella dopo e ne è influenzata. Il cinema è un'arte corale. La stesura della sceneggiatura potrebbe essere definita come la fase uno. Molte sono le idee brillanti che possono essere descritte, la fantasia non ha limiti, ma non è detto che tutto ciò quello che viene pensato sia fattibile.
Nel momento in cui una sceneggiatura viene chiusa, questa passa prima nelle mani del regista, poi della produzione e infine dell'aiuto regia, una figura poco conosciuta ma di grande importanza. Una volta spogliata la sceneggiatura, l'aiuto regia si pone dei quesiti sulla realizzazione di alcune scene del film e su quale strada percorrere. Durante questa fase, l'aiuto regia prende nota di tutte le variabili (location, attori, SFX e VFX) e cerca di fare un preventivo pratico di ciò che serve per la riuscita del film. Ovviamente le scelte che si prendono sono dettate da esigenze pratiche ed economiche. Per spoglio si intende l'analisi della sceneggiatura da un determinato punto di vista. Ad esempio il location manager prende nota di ogni location del film cercando di collocarla in uno spazio reale. La costumista farà lo stesso per i costumi, lo scenografo per le scenografie e così via. Anche il VFX supervisor spoglia la sceneggiatura cercando quali potrebbero essere i possibili effetti.
Dopo una prima stesura, la sceneggiatura viene inviata allo studio di post-produzione, che dopo lo spoglio redige un preventivo. Quando arriva la sceneggiatura al VFX supervisor, non è stato ancora deciso nel dettaglio quali effetti verranno realizzati e quali no. Nel caso in cui quel preventivo sia fuori budget, il VFX supervisor consiglia cosa può essere realizzato in modo più economico, cosa può essere tagliato e cosa può essere fatto sul set, ovvero cerca di trovare un modo semplice per realizzare la stessa idea.
Questo tipo di interconnessione tra la produzione e la post-produzione è un tratto tipico delle produzioni italiane ed europee. Non si può dire la stessa cosa delle grandi produzioni americane. Gli studios hollywoodiani hanno già una casa di post-produzione interna che realizza gli effetti maggiori del film, che viene definita In House (INH). La società di post-produzione INH passerà poi lo sviluppo del film alla casa madre degli effetti che poi si coordina con post-produzioni più piccole e sparse in tutto il mondo. Per fare un esempio pratico di quanti passaggi ci siano, prendiamo in considerazione la Disney. Disney all'interno della sua filiera ha la società di post-produzione fondata da George Lucas, la Industrial Light and Magic, questa è definita come INH e realizza gli effetti più importanti del film. Dopodiché, la Disney commissiona a una società terza la gestione degli altri effetti del film come potrebbe essere la ElixirFX. A sua volta, questa società distribuisce gli effetti minori ad altre società di post-produzione.
Gli studios quindi dispongono già In House del VFX supervisor nonostante deleghino la realizzazione di alcuni effetti a case di post-produzione internazionali. In questo caso, c'è un momento in cui il VFX supervisor deciderà di analizzare il materiale insieme alle parti terze, un momento definito come Kick-off call. Attraverso dei software dedicati, come CineSync o Frankie, il VFX supervisor spiega quale tipo di effetti desidera su ogni inquadratura disegnando direttamente sul frame. Ma il rapporto che c'è tra la casa madre e quelle minori è un rapporto totalmente distaccato, perché si tratta soltanto di realizzare ciò che viene richiesto nel tempo previsto.
Nel momento in cui la sceneggiatura di un film con effetti viene approvata si parte quindi con la produzione vera e propria. Gli effetti visivi devono essere tenuti in conto durante la produzione per andare a buon fine in fase di post. Il VFX supervisor deve essere sul set durante le riprese per piazzare i blue o green screen, illuminarli e realizzare dei precompo direttamente sul posto tramite software dedicati (come Nuke), per mostrare al regista come sarà, più o meno, il risultato finale. Dal video di backstage di Parasite si capisce molto bene qual'è il ruolo del VFX supervisor, basta prendere come riferimento il prima e il dopo l’ingresso della villa. Il supervisore degli effetti decide come operare affinché si riesca a ricostruire la scena assecondando il gusto del regista.
Uno strumento necessario al supervisore degli effetti è quello delle Lens Distortion Grid o griglie di distorsione. Prima di girare, il regista, in accordo con il direttore della fotografia, sceglie con quali lenti verrà fotografato il film. La selezione delle lenti è definita parco lenti. In poche parole, il VFX supervisor dovrà filmare con ogni lente la griglia, perché ogni focale ha una sua determinata distorsione. Una lente grandangolare, ad esempio, distorce molto le linee prospettiche. Questo serve per ricostruire la scena in modo da accordarla alle caratteristiche della lente con cui è stata filmata.
Un'altra mansione importante del supervisore degli effetti è quella di girare dei contributi, detti plate, per compositarli all'interno del film, ovvero combinarli con altre riprese. I plate sono degli elementi girati separatamente rispetto alla produzione del film. Possono essere programmati prima, dopo o durante le riprese come ad esempio le esplosioni, i colpi di fucile (muzzle flash) e i camera car. In questo caso, la nave Miranda (ZeroZeroZero), è stata compositata in uno shot dove originariamente non c'era: il contributo della nave è stato filmato, in un altro momento, e poi appiccicato nello shot. Senza il plate l'alternativa sarebbe stata realizzare la nave in 3D, un’operazione molto più lunga ed economicamente dispendiosa. Il compito sicuramente più importante del VFX supervisor, in ogni caso, è quello di sapere perfettamente quali interventi fare sul film, essendo a stretto contatto con il regista.
La post-produzione vera e propria inizia quando il laboratorio del film invia le estrazioni da lavorare alla casa di post-produzione. Per estrazioni si intendono i file in alta risoluzione (6K, 4K), accompagnati dalla copia lavoro, ovvero il montaggio della scena approvato dal regista in bassa qualità e con le didascalie delle lavorazioni da realizzare. Completato il download delle estrazioni, il laboratorio della casa di produzione degli effetti esegue il conform, cioè mette in sincrono le estrazioni con la copia lavoro. A questo punto gli shot sono pronti per essere lavorati e il VFX coordinator distribuisce il lavoro ai tecnici spiegando loro cosa devono realizzare e quando.
Sostanzialmente ci sono due famiglie di effetti, quelli visibili, evidenti, come ad esempio il Dr. Manhattan di Watchmen, e quelli invisibili, come potrebbero essere i camera car. C'è anche una distinzione netta tra i due tipi di lavorazioni, le animazioni e i compositing.
Per il Dr. Manhattan, ad esempio, viene creato un pupazzo, il puppet, che segue i movimenti dell'attore, a cui viene poi viene aggiunta l'aura che lo circonda. A questa pensano gli FX, un reparto dedicato alla creazione di effetti visivi come i fluidi, le fiamme, il fumo e gli sciami. Finito anche questo processo, i lighter si occupano di illuminare il puppet. Andato a buon fine il render, che può richiedere anche diversi giorni, questo elemento viene passato ai compositor.
Il loro scopo è quello di integrare l'effetto in un mondo compatibile con le esigenze fotografiche del film.
Naturalmente il VFX supervisor dà pareri e commenti durante le sessioni di review al fine di migliorare l'effetto e renderlo quanto più possibile vicino all'idea del regista. In ogni caso, tutti questi reparti non sono radicalmente separati e la riuscita del film dipende anche dal grado di dialogo mantenuto dai capi reparto.
Gli effetti invisibili vengono per lo più realizzati con l'utilizzo dei plate direttamente dai compositor. Esempi di effetti invisibili sono le esplosioni dei fucili, i cosiddetti muzzle flash, l'aggiunta di sangue o di lividi sul corpo, l'alterazione del cielo, la rimozione o l'aggiunta di elementi dalla scena e il moltiplicare la folla.
Sicuramente gli effetti visibili sono di notevole impatto visivo ma anche quelli invisibili non devono passare in secondo piano. Il loro scopo è quello di rendere più verosimile la realtà, in un certo senso aumentarla al fine di farla sembrare credibile. Se in una sparatoria non ci fossero i muzzle flash, se i feriti non avessero macchie di sangue o se una residenza familiare di alta classe fosse situata in una strada malmessa e di periferia (come in Parasite), o ancora se in un film in costume ci fossero delle parabole satellitari, il tutto perderebbe di credibilità.
Un altro esempio di effetto invisibile è il camera car. Sin dai tempi di Hitchcock, con le retro-proiezioni, si è cercato un modo per ovviare alla necessità di dover girare in strada, esponendo gli attori a dei pericoli. In alcuni casi infatti la camera viene piazzata sul cofano della macchina non permettendo di vedere oltre. Non solo per ragioni di sicurezza: produttivamente parlando, i camera car sono molto dispendiosi. Per non parlare della necessità di avere, durante le riprese, le forze dell'ordine a garantire la sicurezza stradale. Onde evitare questo notevole sforzo, i camera car si girano sempre più spesso su green o blue screen, specialmente se ci sono scene di azione e inseguimenti.
Altro esempio di effetto invisibile è rappresentato dai contributi televisivi. Molte volte nei film c’è un personaggio che guarda qualcosa in un monitor. È consuetudine che il monitor sia spento o abbia il green screen, così poi da poter inserire il plate di riferimento. Una buona carrellata di effetti invisibili è costituita dal making of di ZeroZeroZero.
Il mondo degli effetti visivi è molto più invasivo di quanto possa sembrare, contaminando anche quel circuito di film autoriali dove, per luogo comune, non dovrebbe esserci alcun tipo di invasione digitale. Il cinema resta nonostante tutto imparentato con magia e illusione, dal momento che riesce ancora oggi a ingannare i più esperti. Da un lato vera magia, dall’altro illusione accetta in modo consapevole, in modo, come direbbe Thanos, "perfettamente bilanciato, come tutto dovrebbe essere".